Madonna di Medjugorje

Madonna di Medjugorje

domenica 31 luglio 2011

Santo del giorno: Sant'Ignazio di Loyola

Sant'Ignazio di Loyola
Loyola, Spagna, c. 1491 - Roma, 31 luglio 1556

Ignazio, ferito all'assedio di Pamplona (1521), maturò nella lettura della vita di Cristo la decisione di passare dal servizio militare alla sequela del Signore. Fondò a Montmartre, Parigi, (1534) la Compagnia di Gesù (Gesuiti) per la maggior gloria di Dio e a servizio della Chiesa in obbedienza totale al successore di Pietro. La sua esperienza spirituale è espressa negli «Esercizi spirituali», da lui composti a Manresa (1523), che divennero una classica guida per l'itinerario spirituale. Promosse la catechesi e l'apostolato missionario ed ebbe tra i suoi discepoli san Francesco Saverio.




Vangelo di oggi: Tutti mangiarono e furono saziati.

VANGELO
Mt 14,13-21



Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Parola del Signore

Prima lettura di oggi: Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite

PRIMA LETTURA
Is 55,1-3

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide».

Parola di Dio

sabato 30 luglio 2011

Santo del giorno: San Pietro Crisologo

San Pietro Crisologo
Imola, ca. 380 - 450

Pietro (Imola, Bologna, c. 380 ¿ Ravenna 31 luglio c. 451), vescovo di Ravenna (424-431), fu, come Ambrogio e Agostino, maestro e guida nell'iniziazione dei fedeli al mistero cristiano. Con i suoi sermoni pronunziati durante l'anno liturgico si meritò il titolo di Crisologo (parola d'oro) per l'eloquenza e la sapienza della sua dottrina. A lui si ispirano alcune orazioni natalizie del «Rotolo di Ravenna» entrate nel Messale Romano e l'antico formulario per la benedizione dell'acqua battesimale.




Vangelo di oggi: Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

VANGELO
Mt 14,1-12

Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Parola del Signore




Prima lettura di oggi: l Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse

PRIMA LETTURA
Lv 25,1.8-17

Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».

Parola di Dio

venerdì 29 luglio 2011

Santo del giorno: Santa Marta

Santa Marta
sec. I

Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: 'Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo'. Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire il servizio di ospitalità l'ascolto della sua parola.




Vangelo di oggi: Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

VANGELO
Gv 11,19-27



Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Parola del Signore.



Prima lettura di oggi: Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

PRIMA LETTURA
1Gv 4,7-16

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito.
E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi.
Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Parola di Dio

giovedì 28 luglio 2011

Santi del giorno: Santi Nazario e Celso

Santi Nazario e Celso
Paolino, biografo di sant'Ambrogio riferisce che il vescovo di Milano ebbe un'ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome. Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano.




Vangelo di oggi: Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

VANGELO
Mt 13,47-53


Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia: In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli ...

PRIMA LETTURA
Es 40,16-21.34-38

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.

Parola di Dio

mercoledì 27 luglio 2011

Santo del giorno: San Pantaleone

San Pantaleone
m. 305 c.

Pantaleone nacque nella seconda metà del III secolo a Nicomedia in Turchia. Diventerà successivamente medico e sarà perseguitato dall'imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305: gli furono inchiodate le braccia sulla testa, che poi il boia gli mozzò. È il patrono di medici.




Vangelo di oggi: Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

VANGELO
Mt 13,44-46



Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia: Quando Mosè scese dal monte Sinai..

PRIMA LETTURA
Es 34,29-35

Dal libro dell’Èsodo

Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore.
Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.
Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato.
Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore.

Parola di Dio

martedì 26 luglio 2011

SANT'ANNA E GIOACCHINO BREVE STORIA

Gerusalemme, I secolo a.C.
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici. (Avvenire)

Etimologia: Anna = grazia, la benefica, dall'ebraico
Emblema: Libro
Martirologio Romano: Memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell’immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana. 

Santo del giorno: Santi Gioacchino e Anna

Santi Gioacchino e Anna
I nomi dei genitori di Maria si conoscono dall'apocrifo 'Protoevangelo di Giacomo' (sec. II). Il culto di sant'Anna é documentato in Oriente nel sec. VI, in Occidente nel sec. X; quello di san Gioacchino nel sec. XIV. Nel rito bizantino il 25 luglio si ricorda la dedicazione a Costantinopoli di una basilica in onore di sant'Anna.




Vangelo di oggi: Come si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

VANGELO
Mt 13,36-43

Come si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia: In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento...

PRIMA LETTURA
Es 33,7-11; 34,5-9.28

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda.
Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.
Il Signore scese nella nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.

Parola di Dio

lunedì 25 luglio 2011

Medjugorje: Messaggio della Madonna del 25 luglio 2011 a Marija

Massaggio della Regina della Pace del 25 luglio 2011, a Marija
pubblicata da Medjugorje.

La presenza di Maria il giorno lunedì 25 luglio 2011 alle ore 13.03

"Cari figli, questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo e il vostro spirito, che siano nell’amore di Dio. Permettetemi figlioli di guidarvi, aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perchè tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo. Iniziate e terminate la giornata con la preghiera del cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


INTERVISTA DI PADRE LIVIO: IL VIAGGIO DI JAKOV IN PARADISO (1982) PARTE 1

Intervista a Jakov Colo
IL VIAGGIO DI JAKOV IN PARADISO (1982): INTERVISTA DI PADRE LIVIO-PARTE 1
PADRE LIVIO: Quello che abbiamo sentito da Vicka, vorremmo ascoltarlo ora anche dalla tua viva voce. Credo che le due testimonianze insieme diventeranno non solo più credibili, ma anche più complete.
Vorrei però prima osservare che mai era successo, in due millenni di cristianesimo, che due persone fossero state portate nell'aldilà col loro corpo e poi riportate fra di noi, affinché ci riferissero quanto avevano visto. Indubbiamente la Madonna ha voluto dare un forte richiamo all'uomo moderno, che spesso pensa che con la vita finisce tutto. Questa testimonianza sull'aldilà è indubbiamente una delle più forti che Dio ci abbia mai rivolto, ed è da ritenere a mio giudizio un atto di grande misericordia nei confronti della nostra generazione.
Vorrei sottolineare il fatto che qui ci troviamo di fronte a una grazia straordinaria che avete ricevuto e che a noi credenti non è lecito sottovalutare. Infatti, lo stesso apostolo Paolo, quando vuole ricordare ai suoi denigratori i carismi che ha ricevuto da Dio, menziona proprio il fatto di essere stato trasportato in Paradiso; non sa dire però se col corpo o senza corpo. Si tratta indubbiamente di un dono rarissimo e straordinario, dato da Dio a voi, ma soprattutto a noi. Ora chiediamo a Jakov di raccontarci questa incredibile esperienza nel modo più completo possibile. Quando è avvenuto? Quanti anni avevi allora?
JAKOV: Avevo undici anni.
PADRE LIVIO: Ti ricordi che anno era?
JAKOV: Era il 1982.
PADRE LIVIO: Non ti ricordi in che mese?
JAKOV: Non mi ricordo.
PADRE LIVIO: Neanche Vicka si ricorda il mese. Forse era Novembre?
JAKOV: Non posso dirlo.
PADRE LIVIO: Comunque eravamo nel 1982?
JAKOV: Sì.
PADRE LIVIO: Il secondo anno delle apparizioni, dunque.
JAKOV: Io e Vicka eravamo nella mia casa vecchia.
PADRE LIVIO: Sì, mi ricordo di averla vista. Ma c'è ancora adesso?
JAKOV: No, non c'è più adesso. C'era mia mamma dentro. La mamma è uscita fuori un attimo, mentre io e Vicka abbiamo parlato e scherzato.
PADRE LIVIO: Dove eravate stati prima? Ho sentito dire che eravate andati a Citluk.
JAKOV: Sì.. Penso che gli altri erano rimasti là, mentre noi siamo tornati a casa. Non mi ricordo bene adesso.
PADRE LIVIO: Dunque voi due eravate nella casa vecchia, mentre tua mamma era uscita un momento.
JAKOV: Vicka ed io abbiamo parlato e scherzato.
PADRE LIVIO: Che ore erano più o meno?
JAKOV: Era pomeriggio. Ci giriamo e vediamo in mezzo alla casa la Madonna e subito ci inginocchiamo. Lei ci saluta come sempre e dice...
PADRE LIVIO: Come saluta la Madonna?
JAKOV: Saluta dicendo "Sia lodato Gesù Cristo Poi subito ci ha detto: "Adesso vi porto con me ". Ma immediatamente ho risposto di no.
PADRE LIVIO: "Vi porto con me" ... Dove?
JAKOV: A farci vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio.
PADRE LIVIO: Vi ha detto: "Adesso vi porto con me a farvi vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio", e tu ti sei spaventato?
JAKOV: Le ho detto: "No, io non vado". Ho pensato, infatti, che avevo già accettato la Madonna, le sue apparizioni e i suoi messaggi. Ma adesso che dice: "Ti porto a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'inferno", per me è già un'altra cosa...
PADRE LIVIO: Un'esperienza troppo grande?
JAKOV: Si e le ho detto: "No, Madonna, no. Tu portati Vicka. Loro sono otto, mentre io sono figlio unico. Anche se di loro ne rimane uno in meno ...
PADRE LIVIO: Tu pensavi che...
JAKOV: Che non sarei tornato più giù. Ma la Madonna ha detto: "Non dovete avere paura di niente. Io sono con voi"
PADRE LIVIO: Certo che la presenza della Madonna dà grande sicurezza e serenità.
JAKOV: Ci ha preso per mano.. è durato proprio...
PADRE LIVIO: Senti Jakov; vorrei una precisazione. Ti ha preso per la mano destra o per quella sinistra?
JAKOV: Non mi ricordo.
PADRE LIVIO: Sai perché te lo chiedo? Vicka dice sempre che la Madonna ha preso lei per la mano destra.
JAKOV: E allora ha preso me per la mano sinistra.
PADRE LIVIO: E poi che cosa è successo?
JAKOV: Dopo è proprio durato pochissimo... Abbiamo visto subito il cielo...
PADRE LIVIO: Senti, ma come avete fatto ad uscire di casa?
JAKOV: La Madonna ci ha preso e si è aperto tutto.
PADRE LIVIO: Si è aperto il tetto?
JAKOV: Sì, tutto. Poi siamo subito arrivati in Paradiso.
PADRE LIVIO: In un istante?
JAKOV: In un istante.
PADRE LIVIO: Mentre andavate su in Paradiso, guardavate giù?
JAKOV: No.
PADRE LIVIO: Tu non hai guardato giù?
JAKOV: No.
PADRE LIVIO: Non hai visto niente mentre salivate in alto?
JAKOV: No, no, no. Entriamo in questo spazio immenso...
PADRE LIVIO: Un momento. Ho sentito dire che prima siete passati da una porta. C'era una porta o non c'era?
JAKOV: Sì, c'era. Vicka dice che lei ha visto anche..., come si dice...
PADRE LIVIO: San Pietro.
JAKOV: Si, San Pietro.
PADRE LIVIO: Tu, l'hai visto?
JAKOV: No, non ho guardato. Ero così spaventato in quel momento che nella mia testa non so cosa...
PADRE LIVIO: Vicka invece guardava tutto. Per la verità lei vede sempre tutto, anche su questa .terra.
JAKOV: Lei era più coraggiosa.
PADRE LIVIO: Lei dice di aver guardato giù e di aver visto la terra piccola, e dice anche che, prima di entrare in Paradiso, c'era una porta chiusa. Era chiusa?
JAKOV: Sì, e dopo man mano si è aperta e siamo entrati.
PADRE LIVIO: Ma chi l'ha aperta?
JAKOV: Non so. Da sola...
PADRE LIVIO: Si è aperta da sola?
JAKOV: Sì, sì.
PADRE LIVIO: Sì è aperta davanti alla Madonna?
JAKOV: Sì, si, proprio così. Entriamo in questo spazio...
PADRE LIVIO: Senti, camminavate su qualcosa di solido?
JAKOV: Cosa? No, non sentivo niente.
PADRE LIVIO: Eri proprio preso da una grande paura.
JAKOV: Eh, non sentivo proprio né i miei piedi, né le mie mani, niente in quel momento.
PADRE LIVIO: Vi ha tenuto per mano la Madonna?
JAKOV: No, dopo non mi ha più tenuto per mano.
PADRE LIVIO: Lei vi precedeva e voi la seguivate.
JAKOV: Sì.
PADRE LIVIO: È ovvio che fosse lei a precedervi in quel regno misterioso.
JAKOV: Entriamo in questo spazio...
PADRE LIVIO: Anche se c'era la Madonna, avevi lo stesso paura?
JAKOV: Oh!
PADRE LIVIO: Incredibile, avevi paura!
JAKOV: Perché, come ho detto prima, pensi...
PADRE LIVIO: Si trattava di un'esperienza tutta nuova.
JAKOV: Tutta nuova, perché non avevo mai pensato… Lo sapevo, perché ce lo hanno insegnato fin da bambini, che c'è il Paradiso, come pure l'inferno. Ma sai, quando a un bambino parlano di queste cose, ha una paura grandissima.
PADRE LIVIO: Non dobbiamo dimenticarci che Vicka aveva sedici anni e Jakov soltanto undici. Una diversità di età importante.
JAKOV: Eh, infatti.
PADRE LIVIO: Certo, è perfettamente comprensibile.
JAKOV: E quando dici a un bambino: "Adesso ti porto a vedere quelle cose là", penso si spaventi.
PADRE LIVIO: (rivolto ai presenti): "C'è un bambino qui di dieci anni? Eccolo. Guardate com'è piccolo. Portatelo nell'aldilà e vedrete se non si spaventa".
JAKOV: (rivolto al bambino): Non te lo auguro.
PADRE LIVIO: Hai provato, dunque, un' emozione grandissima?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE LIVIO: Che cosa hai visto in Paradiso?
JAKOV: Entriamo in questo spazio immenso.
PADRE LIVIO: Uno spazio immenso?
JAKOV: Sì, una luce bellissima nella quale si può vedere dentro... Gente, tanta gente.
PADRE LIVIO: È affollato il Paradiso?
JAKOV: Si, c'è tanta gente.
PADRE LIVIO: Per fortuna sì.
JAKOV: Gente che era vestita con vesti lunghe.
PADRE LIVIO: Vesti, nel senso di tuniche lunghe?
JAKOV: Si La gente cantava.
PADRE LIVIO: Cosa cantava?
JAKOV: Cantava delle canzoni, ma non abbiamo capito che cosa.
PADRE LIVIO: Immagino che cantassero bene.
JAKOV: Si, si. Le voci erano bellissime.
PADRE LIVIO: Voci bellissime?
JAKOV: Sì, voci bellissime. Però la cosa che più mi ha colpito è stata proprio quella gioia che vedevi sul viso di quella gente.
PADRE LIVIO: Si vedeva la gioia sul volto delle persone?
JAKOV: Si, sul viso della gente. Ed è quella gioia che senti dentro, perché finora abbiamo parlato della paura, ma quando siamo entrati in Paradiso, in quel momento si sentiva solo la gioia e la pace che si possono sentire nel Paradiso.
PADRE LIVIO: Anche tu nel tuo cuore la sentivi?
JAKOV: Anch'io nel mio cuore.
PADRE LIVIO: E quindi hai in un certo senso gustato un po' di Paradiso.
JAKOV: Ho gustato quella gioia e quella pace che si sentono in Paradiso. Per questo tutte le volte che mi chiedono com'è il Paradiso, non mi piace molto parlarne.
PADRE LIVIO: Non è esprimibile.
JAKOV: Perché ritengo che il Paradiso non è quello che noi vediamo veramente con i nostri occhi.
PADRE LIVIO: Interessante quello che stai dicendo..
JAKOV: Il Paradiso è quello che vediamo e che sentiamo nel nostro cuore.
PADRE LIVIO: Questa testimonianza mi pare eccezionale e molto profonda. Infatti Dio deve adattarsi alla debolezza dei nostri occhi di carne, mentre è nel cuore che può comunicarci le realtà più sublimi del mondo soprannaturale.
JAKOV: È quello che si sente dentro la cosa più importante. Per questo, anche se volessi descrivere quello che ho sentito in Paradiso, non potrei mai, perché non è esprimibile ciò che ha sentito il mio cuore.
PADRE LIVIO: Il Paradiso quindi non era tanto quello che hai visto quanto quello che per grazia hai sentito dentro dite.
JAKOV: Quello che ho sentito, sicuramente.
PADRE LIVIO: E che cosa hai sentito?
JAKOV: Una gioia immensa, una pace, una voglia di rimanere, di stare sempre lì. E uno stato in cui non pensi a niente e a nessun altro. Ti senti rilassato in tutti i modi, una esperienza incredibile.
PADRE LIVIO: Eppure eri un bambino.
JAKOV: Ero un bambino, sì.
PADRE LIVIO: Ma sentivi tutto questo?
JAKOV: Sì, sì.
PADRE LIVIO: E che cosa ha detto la Madonna?
JAKOV: La Madonna ha detto che in Paradiso va la gente che è rimasta fedele a Dio. È per questo che, quando parliamo del Paradiso, ora possiamo richiamare questo messaggio della Madonna che dice: "Io sono venuta qui per salvarvi tutti e portarvi tutti un giorno da mio Figlio". Così tutti potremo conoscere quella gioia e quella pace che si sentono dentro. Quella pace e tutto ciò che Dio ci può dare si sperimentano in Paradiso.
PADRE LIVIO: Senti in Paradiso avete forse visto Dio?
JAKOV: No, no, no.
PADRE LIVIO: Avete solo gustato la sua gioia e la sua pace?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE LIVIO: La gioia e la pace che Dio dà in Paradiso?
JAKOV: Sicuramente. E dopo questo...
PADRE LIVIO: C'erano anche gli angeli?
JAKOV: Io non li ho visti.
PADRE LIVIO: Tu non li hai visti, ma Vicka dice che in alto c'erano dei piccoli angeli che volavano. Osservazione assolutamente giusta, visto che in Paradiso ci sono anche gli angeli. Solo che tu non guardi troppo ai particolari e vai sempre all'essenziale. Sei più attento alle esperienze interiori che alle realtà esteriori. Quando hai descritto la Madonna, non hai fatto tanto riferimento ai tratti esterni, ma hai subito colto il suo atteggiamento di madre. Allo stesso modo per quanto riguarda il Paradiso, la tua testimonianza riguarda in primo luogo la grande pace, l'immensa gioia e il desiderio di restare li che si provano.
JAKOV: Sicuramente.
PADRE LIVIO: Ecco, che altro puoi dire del Paradiso, Jakov?
JAKOV: Nient'altro del Paradiso.
PADRE LIVIO: Senti, Jakov; quando tu vedi la Madonna non senti già un po' di Paradiso nel cuore?
JAKOV: Sì, ma è diverso.
PADRE LIVIO: Ah sì? E qual è la diversità?
JAKOV: Come abbiamo detto prima, la Madonna è Madre. Nel Paradiso non senti quel tipo di gioia, ma un'altra.
PADRE LIVIO: Vuoi dire una gioia diversa?
JAKOV: Si sente un'altra gioia, diversa da quella che si prova quando si vede la Madonna.
PADRE LIVIO: Quando si vede la Madonna che gioia si prova?
JAKOV: Una gioia di madre.
PADRE LIVIO: Invece in Paradiso com'è la gioia: e maggiore, minore o uguale?
JAKOV: Per me è una gioia più grande.
PADRE LIVIO: Quella del Paradiso è più grande?
JAKOV: Più grande. Perché penso che il Paradiso è il massimo che si possa avere. Però anche la Madonna ti dà tantissima gioia. Sono due gioie diverse.
PADRE LIVIO: Si tratta di due gioie diverse, ma quella del Paradiso è proprio una gioia divina, che nasce dalla contemplazione di Dio faccia a faccia. A voi ne è stato dato un anticipo, nella misura in cui potevate sostenerlo. Personalmente posso dire che, nei molteplici testi mistici che ho letto durante la mia vita, non ho mai sentito descrivere il Paradiso in termini cosi sublimi e coinvolgenti, anche se improntati alla più grande semplicità e veramente comprensibili da tutti. Scusami, ma ho ancora una domanda: il Paradiso secondo te è un luogo?
JAKOV: Sì, è un luogo.
PADRE LIVIO: Un luogo, ma non come ce ne sono sulla terra.
JAKOV: No, no, un luogo senza fine, ma non è come un nostro luogo qui. È un'altra cosa. Tutta un'altra cosa.
San Giacomo
Martire a Gerusalemme nel 44 d.C.

Giacomo, detto il maggiore, figlio di Zebedeo, fu chiamato da Gesù insieme al fratello Giovanni. Accogliendo l'invito del Maestro lasciò subito la barca e il padre e divenne suo fedele discepolo (Mt 4, 21-22). La risurrezione della figlia di Giairo (Mc 5, 37), la trasfigurazione (Mt 17, 1), l'agonia del Getsemani (Mt 26, 37) lo ebbero fra i testimoni privilegiati. Primo martire tra gli Apostoli, fu decapitato sotto Erode Agrippa nei giorni della Pasqua (At 12, 2-3) verso l'anno 44. La sua memoria il 25 luglio è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).





Vangelo di oggi: Il mio calice, lo berrete.

VANGELO
Mt 20,20-28


Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore

Lettura di oggi: Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

PRIMA LETTURA
2Cor 4,7-15

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Parola di Dio

domenica 24 luglio 2011

Vangelo di oggi: Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

VANGELO
Mt 13,44-52



Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Parola del Signore.





Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
1Re 3,5.7-12

Dal primo libro dei Re

In quei giorni a Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
Salomone disse: «Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per la quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?».
Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te».

Parola di Dio

sabato 23 luglio 2011

Santo del giorno: Santa Brigida di Svezia

Santa Brigida di Svezia
Uppsala, Svezia, 1303 - Roma, 23 luglio 1373

Brigida nacque in Svezia nel 1303. Sposata in giovane età, ebbe otto figli che educò con cura esemplare. Associata al Terz'Ordine di san Francesco, dopo la morte del marito, si diede a una vita più ascetica, pur rimanendo nel mondo. Fondò allora un ordine religioso e, messasi in cammino verso Roma, fu per tutti esempio di grande virtù. Intraprese pellegrinaggi a scopo di penitenza e scisse molte opere in cui narrò le esperienze mistiche da lei stessa vissute. Morì a Roma nel 1373.




Vangelo di oggi: Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.

VANGELO
Gv 15,1-8



Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore

Prima lettura di oggi: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

PRIMA LETTURA
Gal 2,19-20

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

Parola di Dio

venerdì 22 luglio 2011

Santo del giorno: Santa Maria Maddalena

Santa Maria Maddalena
Magdala, sec. I

Accanto alla Vergine Madre, Maria Maddalena fu tra le donne che collaborarono all'apostolato di Gesù (Lc 8, 2-3) e lo seguirono fino alla croce (Gv 19, 25) e al sepolcro (Mt 27, 61). Secondo la testimonianza dei vangeli, ebbe il privilegio della prima apparizione di Gesù risorto e dallo stesso Signore ricevette l'incarico dell'annunzio pasquale ai fratelli (Mt 28, 9-10); Gv 20, 11-18). La sua memoria è ricordata il 22 luglio nel martirologio di Beda e dai Siri, dai Bizantini e dai Copti.




Vangelo di oggi: Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO
Gv 20,1-2.11-18



Dal Vangelo secondo Giovanni



Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

Prima lettura di oggi della Bibbia

Dal Cantico dei Cantici

Così dice la sposa:
«Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amore dell’anima mia.
L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:
“Avete visto l’amore dell’anima mia?”.
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amore dell’anima mia».

Parola di Dio.

Oppure (2Cor 5, 14-17: Ora non conosciamo più Cristo alla maniera umana):

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.
Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Parola di Dio

giovedì 21 luglio 2011

Santo del giorno : San Lorenzo da Brindisi

San Lorenzo da Brindisi
Brindisi, 22 luglio 1559 - Lisbona, 22 luglio 1619

Lorenzo, cappuccino, uomo di profonda dottrina e poliglotta, si dedicò al ministero della predicazione in Italia e in Europa. Assolse importanti incarichi diplomatici a servizio della Chiesa e della stessa comunità civile; scrisse molte opere per la diffusione e la difesa della fede.




Vangelo di oggi: A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.

VANGELO
Mt 13,10-17



Dal Vangelo secondo Matteo



In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 19,1-2.9-11.16-20

Dal libro dell’Èsodo

Al terzo mese dall’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te».
Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo».
Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce.
Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte.

Parola di Dio

mercoledì 20 luglio 2011

Articolo Medjugorje

Santo del giorno: Sant'Apollinare

Sant'Apollinare
m. 200?

Oggi il Martirologio Romano propone la memoria liturgica di Apollinare, patrono di Ravenna e dell'Emilia Romagna, la cui festa solenne é tradizionalmente celebrata il 23 luglio, data della sua morte. Che secondo Pietro Crisologo fu da martire. Vissuto ai tempi dell'impero bizantino d'Occidente, tra fine del II e inizi del III secolo, fu protovescovo di Ravenna e primo evangelizzatore della regione. A lui é dedicata la celebre basilica di Classe, famosa per i suoi mosaici bizantini (nella foto quello che ritrae il santo). In essa sono conservate le sue reliquie.

Vangelo di oggi: Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.

VANGELO
Mt 13,1-9



Dal Vangelo secondo Matteo



Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Parola del Signore

Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 16,1-5.9-15

Dal libro dell’Èsodo

Gli Israeliti levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d’Egitto.
Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno».
Mosè disse ad Aronne: «Da’ questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!”». Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube.
Il Signore disse a Mosè: «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra.
Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».

Parola di Dio

martedì 19 luglio 2011

Santo del giorno: Santa Macrina la Giovane

Santa Macrina la Giovane
Dal Martirologio Romano: "Nel monastero di Annesi lungo il fiume Iris nel Ponto ancora in Turchia, santa Macrina, vergine, sorella dei santi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sivas, che, versata nelle Sacre Scritture, si ritirò a vita solitaria, mirabile esempio di desiderio di Dio e di distacco dalla vanità del mondo".




Vangelo di oggi: Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».

VANGELO
Mt 12,46-50



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 14,21-31

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.

Parola di Dio.

lunedì 18 luglio 2011

Santo del giorno: San Bruno

San Bruno di Segni
Solero, 1049 - Montecassino, 18 luglio 1123


Bruno nacque a Solero d'Asti nel 1040. Dopo aver conseguito la laurea presso l'Università di Bologna, decise di ritirarsi nel monastero di Montecassino. Nominato canonico della Cattedrale di Siena dal vescovo Rodolfo, fu inviato a Roma per impegni della diocesi. Qui ebbe l'incarico di confutare l'eretico Berengario. La disputa si tenne davanti al Pontefice, e Bruno confutò così sapientemente l'eretico, che Gregorio VII stesso lo consacrò e nominò vescovo di Segni. Pochi anni dopo affiancherà il Papa nella gigantesca lotta alle elezioni simoniache e la prepotenza di Enrico IV. Tornò a Segni nell'aprile del 1082, ma giuntovi fu imprigionato dal conte Adolfo di Segni. Il Signore però vegliava su di lui e con un miracolo ripetuto per tre volte lo liberò. Tornato a Roma fu nuovamente imprigionato col Papa nella mole Adriana. Dopo la liberazione, Bruno, desideroso di pace, trascorse nel chiostro benedettino gli ultimi anni della propria vita, seguendo con cura la Regola, tanto che dopo soli cinque anni di vita monastica venne eletto abate di Montecassino. Qui morì il 18 luglio 1123.




Vangelo del giorno: La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.

VANGELO
Mt 12,38-42



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 14,5-18

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, quando fu riferito al re d’Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che cosa abbiamo fatto, lasciando che Israele si sottraesse al nostro servizio?». Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi.
Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d’Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare; tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito erano presso Pi Achiròt, davanti a Baal Sefòn.
Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani marciavano dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. E dissero a Mosè: «È forse perché non c’erano sepolcri in Egitto che ci hai portati a morire nel deserto? Che cosa ci hai fatto, portandoci fuori dall’Egitto? Non ti dicevamo in Egitto: “Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l’Egitto che morire nel deserto”?». Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».
Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

Parola di Dio

domenica 17 luglio 2011

Vangelo di oggi: Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.

VANGELO
Mt 13,24-43



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola di Dio




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Sap 12,13.16-19

Dal libro della Sapienza

Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto.
La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti.
Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere,
e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono.
Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.

Parola di Dio

sabato 16 luglio 2011

Santo del giorno: Beata Vergine Maria del Carmelo

Beata Vergine Maria del Carmelo

Memoria mariana di origine devozionale. Il titolo del Carmelo ricorda l'eredità spirituale di Elia profeta, come contemplativo e strenuo difensore dell'unico Dio di Israele. Sul monte Carmelo, nel secolo XII, si raccolsero alcuni eremiti nell'intento di dedicarsi giorno e notte alla lode di Dio sotto il patrocinio della beata Vergine Maria.




Vangelo di oggi: Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

VANGELO
Mt 12,14-21



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore

Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 12,37-42

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi.
Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall’Egitto in forma di focacce àzzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall’Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. Al termine dei quattrocentotrent’anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d’Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.

Parola di Dio

venerdì 15 luglio 2011

Santo del giorno: San Bonaventura

San Bonaventura
Bagnoregio, Viterbo, 1218 - Lione, Francia, 15 luglio 1274

Mistico e pensatore medievale, dottore allo studio di Parigi, diede forma di sintesi sapienziale alla teologia scolastica sulle orme di Agostino. L'espressione più matura di questo umanesimo teologico è nel 'Itinerario della mente a Dio'. Discepolo di san Franceso guidò con superiore saggezza il suo ordine (1257-1273), tanto da essere chiamato 'secondo fondatore e padre'. Vescovo e cardinale di Albano, partecipò al secondo Concilio di Lione e si adoperò per l'unità della Chiesa.

Vangelo del giorno: Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

VANGELO
Mt 12,1-8



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 11,10-12,14

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè e Aronne avevano fatto tutti quei prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dalla sua terra.
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno.
In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto.
Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Parola di Dio

giovedì 14 luglio 2011

Santo del giorno: San Camillo de Lellis

San Camillo de Lellis
Bucchianico (Chieti), 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614

Camillo, dopo molte peripezie nella vita militare e mondana, maturò la sua conversione in ospedale, dove era stato ricoverato per una piaga inguaribile. Al contatto con i malati si delineò la sua speciale vocazione al servizio del Cristo nei fratelli sofferenti. Per quest'opera di misericordia fondò l'Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani).




Vangelo di oggi: Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO
Mt 11,28-30



Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore




Prima lettura di oggi della Bibbia

PRIMA LETTURA
Es 3,13-20

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, [udendo la voce del Signore dal mezzo del roveto,] Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”».
Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e di’ loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione dell’Egitto verso la terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, del Perizzita, dell’Eveo e del Gebuseo, verso una terra dove scorrono latte e miele”.
Essi ascolteranno la tua voce, e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”.
Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano forte. Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare».

Parola di Dio